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IL COMFORT ACUSTICO IN UFFICIO

Negli uffici moderni sono sempre più diffusi gli open space, grandi ambienti dove più persone interagiscono, parlano e lavorano.

Ciò favorisce lo scambio di competenze e la creazione di legami interpersonali, ma può causare anche un alto livello di inquinamento acustico, che incide negativamente sulla qualità del lavoro e della vita.

Da alcuni studi di settore è emerso che fra i principali motivi di scontento e irritazione ci sono proprio le conversazioni dei vicini di postazione, che essendo semanticamente rilevanti fanno perdere più facilmente la concentrazione, rispetto a quanto avverrebbe, ad esempio, con della musica.

CHE COS’È IL COMFORT ACUSTICO

Dal 15 marzo 2018 è entrata in vigore la prima parte della norma UNI 11532 che riguarda le caratteristiche acustiche interne di ambienti confinati, tra cui gli uffici open space. La norma descrive i requisiti minimi necessari per ottenere qualità acustica in un ambiente, indicandone i valori di riferimento in relazione alla destinazione d’uso dell’ambiente stesso, i metodi di previsione e le tecniche di valutazione che costituiscono una metodologia operativa comune.

In poche parole, la nuova norma stabilisce come raggiungere quello che comunemente viene definito comfort acustico, ovvero una condizione per cui un individuo che si trova in un campo sonoro, si trova in condizioni di benessere e a proprio agio, in relazione all’attività che sta svolgendo. Il comfort acustico non va confuso con silenzio e assenza di rumore, che, al contrario, possono far sentire le persone a disagio.

SOLUZIONI PROGETTUALI PER IL COMFORT ACUSTICO

Presupponendo che in un ufficio sia impossibile raggiungere uno stato di scarsa rumorosità, specie se si tratta di un unico ambiente occupato da più persone, è necessario individuare delle soluzioni progettuali, che consentano di assicurare il comfort acustico dei lavoratori e non compromettere la produttività degli stessi.

Tecnicamente quello che è necessario calcolare è il Tempo di Riverberazione Ottimale (T60 Ottimale), ovvero il tempo in cui un suono permane nello spazio dopo la sua emissione, in quanto riflesso dalle superfici circostanti. La fisica ci insegna che più una superficie è rigida e liscia, più il suono tenderà a permanere, mentre in caso di superfici costituite da materiali non riflettono il suono consentiranno la sua estinzione rapidamente.

Evitando eccessivi tecnicismi, possiamo dire che un progettista che si occupi di comfort acustico è in grado di individuare i materiali fonoassorbenti/isolanti e la loro collocazione, affinché un ambiente come un open space risulti confortevole per tutti i suoi occupanti.

PARETI FONOASSORBENTI O FONOISOLANTI?

Occorre fare una distinzione tra pareti in materiali fonoassorbenti e in materiali fonoisolanti, spesso confuse, ma che hanno destinazioni d’uso diverse.

materiali fonoassorbenti sono quelli che permettono di riflettere il meno possibile il suono, trasformando l’energia acustica in un altro tipo di energia. Sono solitamente materiali molto porosi, che consentono alle onde sonore di penetrarli, e che vengono allestiti con forme particolare che ne potenzino le caratteristiche intrinseche.

materiali fonoisolanti impediscono al suono di passare attraverso muri e pareti, isolando gli ambienti.

Nella progettazione di un ufficio per ottenere comfort acustico le pareti fonoassorbenti vengono impiegate all’interno degli ambienti, per ridurre al minimo il riverbero dei suoni e quindi il rumore provocato dall’interazione umana. Le pareti fonoisolanti, invece, possono essere utilizzate per fare in modo che dall’esterno dell’ambiente si percepiscano i suoni emessi al suo interno.

Sistema Ufficio nell’ambito dei progetti che realizza per aziende di medie e grandi dimensioni pone una particolare attenzione al comfort acustico, adottando soluzioni su misura per ciascun cliente. Contattaci per informazioni o per fissare un appuntamento.

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